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"Il nuovo prezzo non è di per sé sufficiente, anche alla luce dei rischi di dissinergie e di distruzione di valore che caratterizzano l'offerta a mutare la precedente valutazione di non congruità e inadeguatezza".
"Il nuovo prezzo non è di per sé sufficiente, anche alla luce dei rischi di dissinergie e di distruzione di valore che caratterizzano l'offerta a mutare la precedente valutazione di non congruità e inadeguatezza".
Il Consiglio di Amministrazione di Mediobanca ha ribadito il suo no all'offerta pubblica di scambio (Ops) del Monte dei Paschi di Siena.
"L'offerta risulta priva di razionale industriale nonché priva di convenienza per gli azionisti di Mediobanca" e il nuovo prezzo "non è di per sé sufficiente, anche alla luce dei rischi di dissinergie e di distruzione di valore che caratterizzano l'offerta a mutare la precedente valutazione di non congruità e inadeguatezza".
La valutazione ha ottenuto il via libera a maggioranza, eccezione fatta per il no di Sandro Panizza e l'astensione del Vice presidente Sabrina Pucci.
Il Monte dei Paschi di Siena ha intenzione di "assumere il controllo, anche di fatto, di Mediobanca, anche dinanzi ai rilevanti rischi di dissinergie e di distruzione di valore", fa sapere il Cda di Piazzetta Cuccia.
Alla proposta di scambio in azioni, Mps ha aggiunto 0,9 euro in contanti. Intanto, l'offerta, che si chiuderà lunedì e riaprirà dal 16 al 22 settembre. ha raggiunto il 38,5% delle sottoscrizioni, superando la soglia del 35%.
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