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Secondo una simulazione del Csc, le vendite di beni nel resto del mondo registrerebbero un aumento di circa 13 miliardi cumulati nel 2027.
Secondo una simulazione del Csc, le vendite di beni nel resto del mondo registrerebbero un aumento di circa 13 miliardi cumulati nel 2027.
Con i dazi fissati da Donald Trump al 30%, l'export delle imprese italiane verso gli Stati Uniti è più che dimezzato. E' quanto evidenzia il Centro Studi di Confindustria nella congiuntura flash di luglio, secondo cui, con le tariffe al 30% sui prodotti e cambio euro-dollaro sui livelli attuali, l'export Made in Italy negli Usa registrerebbe una riduzione di circa 38 miliardi, cioé del 58% delle vendite negli Usa, al 6% delle esportazioni totali, e, tenendo conto delle connessioni indirette, al 4% della produzione manifatturiera.
L'impatto sul Pil si tradurrebbe in una perdita dello 0,8% rispetto allo scenario di base, e questo anche se l'effetto dei dazi sarebbe mitigato dalla capacità degli esportatori italiani di trovare nuovi mercati di sbocco e di essere competitivi su fattori “non di prezzo”.
Secondo una simulazione effettuata dal Centro Studi di Viale dell'Astronomia, le vendite di beni nel resto del mondo segnerebbero un aumento di circa 13 miliardi cumulati nel 2027, andando a compensare una parte delle perdite sul mercato statunitense. Complessivamente, nel 2027 il livello del Pil italiano sarebbe inferiore dello 0,8% rispetto al sentiero baseline.
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