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Dopo l’apparizione della scritta offensiva “Vespa infame” in un ascensore della sede Rai di via Teulada, l’associazione dei giornalisti condanna l’episodio e chiede piena chiarezza sull’accaduto.
Dopo l’apparizione della scritta offensiva “Vespa infame” in un ascensore della sede Rai di via Teulada, l’associazione dei giornalisti condanna l’episodio e chiede piena chiarezza sull’accaduto.
L’Associazione “Giornalisti 2.0” esprime la propria solidarietà e vicinanza al collega Bruno Vespa, in seguito al grave episodio avvenuto presso la sede Rai di via Teulada, dove una scritta offensiva nei suoi confronti è apparsa in un ascensore dell’edificio.
Si tratta di un gesto intimidatorio e inaccettabile, che offende non solo la persona ma anche la libertà e la dignità del lavoro giornalistico.
Ogni forma di linguaggio d’odio o di violenza, verbale o simbolica, rappresenta una minaccia per l’intera categoria e per il principio di pluralismo dell’informazione.
“Colpire un giornalista con l’insulto o con la diffamazione è un modo subdolo di tentare di zittire il libero pensiero,” dichiara Maurizio Pizzuto, presidente dell’Associazione Giornalisti 2.0.
“La nostra professione vive di confronto e di responsabilità: nessuna divergenza di opinione può mai giustificare atti di odio. Esprimiamo a Bruno Vespa la nostra più sincera solidarietà e l’auspicio che la Rai e le autorità competenti facciano rapidamente chiarezza”.
Confidiamo che le autorità competenti facciano piena luce sull’accaduto e individuino al più presto i responsabili di questo vile atto.
Rinnoviamo a Bruno Vespa la nostra stima professionale e umana, ribadendo che il confronto delle idee deve sempre avvenire nel rispetto reciproco, mai attraverso l’insulto o l’intimidazione.
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