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"Per la sua opera avvincente e visionaria che, nel mezzo del terrore apocalittico, riafferma il potere dell'arte".
"Per la sua opera avvincente e visionaria che, nel mezzo del terrore apocalittico, riafferma il potere dell'arte".
Il Premio Nobel 2025 per la Letteratura va allo scrittore ungherese Laszlo Krasznahorkai, ''per la sua opera avvincente e visionaria che, nel mezzo del terrore apocalittico, riafferma il potere dell'arte''. E' quanto rende noto l'Accademia di Svezia.
Nato a Gyula, in Ungheria, nel 1954, Krasznahorkai ha scritto diversi romanzi e raccolte di racconti: nel 2015 è stato insignito dell'International Man Booker Prize.
In Italia, Bompiani ha pubblicato Satantango, finalista al Premio Gregor Von Rezzori e al Premio Strega Europeo 2017, Melancolia della resistenza, Il Ritorno del Barone Wenckheim, che ha vinto il National Book Award for Translated Literature nel 2019, Guerra e guerra e Seiobo è discesa quaggiù.
Nei suoi libri, Krasznahorkai parla di mondi fatti di brutalità e bellezza, dove non c'è salvezza e la speranza è pochissima, e riflette sul male. Considerato come uno dei maggiori scrittori ungheresi viventi, è arrivato alla conclusione che "la forza irresistibile della debolezza della gentilezza" è l'unica che può vincere.
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