Sei sicuro di voler sbloccare questo articolo?
L'opera è stata disegnata da Laika. Rossi: "Importante dare questo strumento di memoria attraverso questa immagine, come grande servizio di libertà".
L'opera è stata disegnata da Laika. Rossi: "Importante dare questo strumento di memoria attraverso questa immagine, come grande servizio di libertà".
Facce sorridenti, occhiali da sole, microfono in mano e una telecamera in spalla, poi, sotto, tre grandissime rose bianche, una delle quali ha, sui petali, una scritta, "noi non archiviamo". Sullo sfondo, ci sono alcune silhouette scure in cammino e una scritta grandissima: 'Truth', cioè 'verità'.
E' così che, a 31 anni dalla loro macabra uccisione a Mogadiscio, in Somalia, Ilaria Alpi e il suo cameraman, Miran Hrovatin, hanno fatto ritorno, stamani, al Tg3.
A realizzare il murale, per iniziativa di Usigrai, è stata la street artist Laika, per ricordare a tutti che i due non hanno ancora avuto verità e giustizia.
"Il loro esempio - ha evidenziato l'amministratore delegato della Rai, Giampaolo Rossi, presenziando stamani all'inaugurazione dell'opera - è importante per la funzione del servizio pubblico che ricopre tutte le funzioni, non solo il giornalismo, ma anche chi fa comunicazione e chi ha la responsabilità di governare un'azienda complessa come questa. Credo che sia importante dare questo strumento di memoria attraverso questa immagine, come grande servizio di libertà".
"Il fatto che siano stati in pochi a raccontare forse ha determinato la possibilità anche di spegnere quegli occhi e quelle voci: se ci fossero stati cento Ilaria e cento Miran quella volta in Somalia, sarebbe stato più complicato anche per chi voleva spegnere quelle voci", ha dichiarato il Segretario dell'Usigrai, Daniele Macheda.
APPUNTAMENTI IN AGENDA