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Il ragazzo è indagato per favoreggiamento: secondo la Procura, sapeva cos'era successo, ma non ha mai detto nulla.
Il ragazzo è indagato per favoreggiamento: secondo la Procura, sapeva cos'era successo, ma non ha mai detto nulla.
Ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere al pubblico ministero il fidanzato della 25enne arrestata la settimana scorsa a Reggio Calabria con l'accusa di aver ucciso i suoi due gemellini appena partoriti. La giovane, al momento, è agli arresti domiciliari.
Il fidanzato è indagato con l'accusa di favoreggiamento: secondo la Procura reggina, era a conoscenza di cosa fosse accaduto, ma non avrebbe mai detto nulla.
Assistito dagli avvocati Sergio Laganà e Giovanni Tavilla, il ragazzo era stato convocato dal pm Chiara Greco, ma si è avvalso della facoltà di non rispondere. Quindi, ha lasciato la Procura, con un cappellino a copertura del suo viso.
"Il nostro assistito - hanno dichiarato i due legali - si è avvalso della facoltà di non rispondere in attesa di conoscere tutti gli atti dell'inchiesta. Bisogna dire, inoltre, che ha collaborato con gli investigatori, reso dichiarazioni e si è sottoposto a tampone molecolare. Ha fornito anche il suo cellulare per cui, prima di introdurre ulteriori chiarimenti, aspettiamo di avere un quadro completo. Ci riserviamo di farci interrogare in una fase più matura dell'indagine".
Stando all'accusa, la 25enne avrebbe ucciso anche un altro neonato, nel 2022, sempre subito dopo il parto. Le ricerche del corpicino sono ancora in corso, ma a tutt'oggi non hanno dato alcun esito.
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