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"Le condizioni che mi venivano poste da Forza Italia erano inaccettabili".
"Le condizioni che mi venivano poste da Forza Italia erano inaccettabili".
“Deluso? Assolutamente sì. Amareggiato. Hanno bocciato per la quinta volta la possibilità”. Così, in un'intervista rilasciata al "Corriere della Sera", il Ministro degli Affari Regionali e delle Autonomie, Roberto Calderoli, a seguito del no, da parte della Commissione Affari Costituzionali del Senato, all'emendamento della Lega sul terzo mandato per i Presidenti di Regione.
“Il nostro emendamento come un blitz? Mi sembra di sognare. Noi lo abbiamo presentato già quattro volte in questa legislatura. Sempre coerenti: nel caso della Campania, di solito prendo io la decisione se c’è da impugnare un provvedimento. In questo caso, ho rimesso la decisione al Consiglio dei ministri. Sul Trentino, la Lega ha votato contro l’impugnazione. Dunque, il parlare di blitz mi pare ridicolo”, ha spiegato Calderoli.
Il Ministro era convinto che ci fosse una possibilità che l'emendamento passasse: “Tutto si è riaperto dopo la disponibilità a discutere di Fratelli d’Italia e si è formato un tavolo con i delegati dei partiti. Lì ho misurato che la disponibilità di Fratelli d’Italia era una concreta volontà di dialogo”.
“Al contrario – ha sottolineato – le condizioni che mi venivano poste da Forza Italia erano inaccettabili. Lo Ius Scholae? Le richieste erano più di una. Su alcune, sarei stato disponibile al dialogo. Altre, erano irricevibili anche per Fratelli d’Italia”.
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