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L'ad Cacciamani: "Stiamo ridefinendo cosa significa produrre cinema in Europa".
L'ad Cacciamani: "Stiamo ridefinendo cosa significa produrre cinema in Europa".
Nuovi teatri di posa, aumento della capacità produttiva del 60%, efficientamento in ambito gestionale ed eccellenza dei servizi: questi sono i pilastri di crescita di Cinecittà indicati all'interno del piano industriale 2025/26 presentato stamani dall'amministratrice delegata Manuela Cacciamani.
Il piano, approvato dal Cda, vede la società nel 2029 a quota 51,9 milioni di fatturato, in rialzo rispetto ai 26,7 milioni del 2024, e un utile netto a 4,3 milioni di euro, contro i -11,6 milioni dello scorso anno.
Si prevede un Ebitda a 6,3 milioni contro i -3,3 mln dello scorso anno, con una ebitda margin del 7,5% (era -3,9% nel 2024). Previsto, inoltre, un patrimonio netto di 25,2 milioni (lo scorso anno era di 4,2 mln).
Sono "numeri ambiziosi ma sostenibili", ha evidenziato Cacciamani presentando il piano insieme alla prima linea del management, incluso il Cfo Claudio Ranocchi.
"Non stiamo solo costruendo nuovi studi: stiamo ridefinendo cosa significa produrre cinema in Europa. Cinecittà deve diventare una macchina che lavora a pieno regime, ogni giorno, con l'eccellenza come standard minimo", ha aggiunto l'ad.
"Non possiamo costruire il futuro del cinema se non valorizziamo chi, ogni giorno, gli dà forma con mani, idee e competenze. Il capitale umano di chi lavora a Cinecittà non è una risorsa: è la nostra identità", ha proseguito.
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