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"Ci vuole rispetto culturale, sociale, aiuto economico alle donne, formazione dei giovani".
"Ci vuole rispetto culturale, sociale, aiuto economico alle donne, formazione dei giovani".
"L'aumento delle pene in sé, per il reato di femminicidio, non porta a una ricaduta immediata in termini numerici sulla riduzione dei casi, lo escluderei", l'aumento delle pene è positivo, "ma ci vuole rispetto culturale, sociale, aiuto economico alle donne, formazione dei giovani".
Così il presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati (Anm), Cesare Parodi, in audizione alla Commissione giustizia alla Camera, presieduta da Federico Cafiero De Raho, ha risposto ad una domanda di Laura Boldrini (Pd) in merito all'efficacia "deflattiva" del ddl sui femminicidi, che prevede l'inasprimento delle pene per chi uccide donne e per chi commette violenza di genere, e provvedimenti per tutelare le vittime e tentare di garantire giustizia in tempi rapidi.
"Escluderei che l'aumento di pena in sé possa ridurre i femminicidi, non è un calcolo che il femminicida fa, chi fa una rapina magari può valutare se vale la pena compiere quel reato a fronte del rischio di tanti anni di carcere, ma non il femminicida", ha precisato Parodi, che al momento è Procuratore ad Alessandria, anche in base alla sua esperienza professionale.
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