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"Che i pm diano i voti ai giudicanti è un’anomalia tutta italiana, e quando ne parlo in sedi internazionali i colleghi stranieri manifestano incredulità".
"Che i pm diano i voti ai giudicanti è un’anomalia tutta italiana, e quando ne parlo in sedi internazionali i colleghi stranieri manifestano incredulità".
“Dalla riforma uscirà veramente un giudice terzo e imparziale. Oggi un cittadino sottoposto a processo non sa che i suoi giudici vengono a loro volta valutati, nella carriera e nell’eventuale procedimento disciplinare, anche dai suoi accusatori.
Che i pm diano i voti ai giudicanti è un’anomalia tutta italiana, e quando ne parlo in sedi internazionali i colleghi stranieri manifestano incredulità”.
E' quanto ha dichiarato il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in un'intervista rilasciata a "L'Economista", supplemento economico del "Riformista".
Il testo, ha evidenziato Nordio, “ridurrà i poteri delle correnti e libererà la magistratura dai suoi condizionamenti interni. Farà acquistare ai cittadini più fiducia nella giustizia, e quindi sarà benefica per la certezza dei rapporti giuridici, anche economici”.
L'efficientamento della giustizia, ha spiegato il Guardasigilli, sarà assicurato “dalla digitalizzazione del sistema giudiziario, compresa l’inclusione della banca dati delle decisioni civili, gratuita e accessibile. Più che sui risparmi puntiamo sul potenziamento delle risorse”.
Per quel che riguarda il sovraffollamento delle carceri: “Non si farà nè indulto nè liberazione anticipata, provvedimenti che se motivati dall’esigenza di ridurre il sovraffollamento carcerario, non solo costituiscono una manifestazione di debolezza dello Stato o addirittura di resa, ma sono anche inutili”.
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