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Nel libro, scritto da Antonio Armini ed Ettore Minniti, con il coordinamento di Roberto Giuliano e Salvatore Di Bartolo, emerge il lato inedito dell’ex Presidente del Consiglio, quello più intimo e profondo.
Nel libro, scritto da Antonio Armini ed Ettore Minniti, con il coordinamento di Roberto Giuliano e Salvatore Di Bartolo, emerge il lato inedito dell’ex Presidente del Consiglio, quello più intimo e profondo.
Arriva in libreria “Hammamet ricorda Bettino. Storie di rispetto, amicizia e gratitudine”, libro scritto da Antonio Armini ed Ettore Minniti con il coordinamento di Roberto Giuliano e Salvatore Di Bartolo, edito da Solfanelli.
L’opera, impreziosita dalla prefazione illustre della senatrice e primogenita di Bettino, Stefania Craxi, è un appassionato omaggio all’ultimo Craxi, raccontato proprio da chi, con l’ex leader socialista condivise i difficili anni dell’esilio: il popolo di Hammamet.
Il testo nasce infatti come una raccolta di storie di vita vissuta, con protagonisti proprio gli hammametini, uomini e donne di quella terra “straniera ma non estranea” capaci di accogliere Craxi nel periodo più travagliato della sua esistenza, circondandolo di solidarietà, gentilezza e calore umano.
Nei racconti, pubblicati peraltro in doppia lingua, italiano e francese, il Craxi statista e segretario di partito lascia spazio all’uomo, Bettino, facendo così emergere il lato inedito dell’ex Presidente del Consiglio, quello più intimo e profondo.
Quel che traspare dal pregevole lavoro degli autori è, dunque, per molti aspetti, il ritratto del vero Craxi: di Bettino, “il più tunisino degli italiani”, l’uomo capace di costruire “ponti” tra le due sponde del Mediterraneo e di guadagnarsi l’amicizia, la gratitudine e l’imperituro rispetto di quel popolo che, nel corso di questi lunghi venticinque anni trascorsi dalla sua dipartita, non ha mai dimenticato “Monsieur Le President”.
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