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"L'atto di intestarsi l'auto per poi rivendere eventualmente, sottraendola a quello che poteva essere un risarcimento, è ignobile".
"L'atto di intestarsi l'auto per poi rivendere eventualmente, sottraendola a quello che poteva essere un risarcimento, è ignobile".
"Cari giudici, questa è la feccia umana che vorrebbe accedere alla giustizia riparativa. Una famiglia di assassini ignoranti". E' quanto ha scritto, sui suoi profili social, Chiara Tramontano, la sorella di Giulia, uccisa dall'ex Alessandro Imagnatiello nel maggio di due anni fa a Senago (Mi) mentre era al settimo mese di gravidanza, dopo che, ieri, la cognata dell'ex barman è stata condannata a risarcire i Tramontano per aver comprato l'auto dell'uomo quando lui era già stato trasferito in carcere.
Intestandola a lei, l'auto, che era stata usata per spostare il cadavere di Giulia, non sarebbe mai rientrata tra i beni di cui Alessandro è proprietario. Questa mossa sarebbe stata fatta per farlo passare per nullatenente, in vista di un risarcimento alla famiglia della sua ex fidanzata.
"Questo è il livello, la famiglia Impagniatiello ha dimostrato quello che è. L'atto di intestarsi l'auto per poi rivendere eventualmente, sottraendola a quello che poteva essere un risarcimento, è ignobile", ha detto Chiara, in un'intervista radiofonica.
"La famiglia di Impagnatiello ha avuto una partecipazione un po' troppo attiva in questo processo. Forse anche per nascondere o semplicemente agevolare l'assassino. Ma se sei umano capisci che esiste una cosa che si chiama giustizia e fai un passo indietro", ha aggiunto.
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